sabato 28 aprile 2012

Un parcheggio torna piazza. La civiltà avanza.


Io sono di parte. 
Sono abituato a misurare il livello di civiltà di una città dall’estensione delle sue ZTL. L’unico, vero motivo che mi spinge a frequentare il centro storico di Ravenna è poter girare a piedi senza il rischio di incontrare un’auto. 
Quando mi capita di incontrarne una, sia anche una volante di polizia, provo un senso di straniamento.
Dell’estensione dell’area pedonalizzata mi vanto da sempre con amici e conoscenti di ogni altra città che non abbia una simile fortuna.
Sono felice che lo spazio libero per passeggiare a naso in su non sia limitato ai parchi, ma si estenda a ciò che l’uomo ha edificato.
In altre parole, quando finalmente Ravenna avrà una piazza in più e un parcheggio in meno per me sarà una bellissima giornata, e in quella piazza andrò a festeggiare.
Dico anche che già mi piace, perchè amo il dibattito pigro e appassionato sull’estetica, quando si svolge al bar o nell’accademia, ma non lo sopporto quando contagia la politica, e trasforma ogni consigliere in architetto.
Sarà perchè ricordo ore di dibattito su forma, volume e colore di ogni pietra del selciato di Piazza del Popolo, che ora appare a tutti bella ed eterna nella sua veste rinnovata, semplicemente per il fatto di esserci ed essere la piazza della nostra città.
E poi una piazza è una piazza e non ha bisogno di altri motivi per chiamarsi tale. 
E’ il bacino naturale che accoglie il fluire del tempo dell’uomo, lo spazio in cui nasce ogni popolo, lo spirito della liberazione alla fine dei canali chiusi delle strade. 
Ci si finisce sempre e si riprende fiato. 
Poi tanto meglio se sarà viva, accogliente, rumorosa, piena di bar, locali e musica, magari fino a tarda notte. 
Ma questo viene dopo.
Intanto si tratterà di convincere, come sempre, i commercianti, che talvolta percepiscono se stessi come stazioni di servizio, che tutti vogliamo che in centro ci si arrivi, più e meglio di ora, ma che questo c’entra poco, per non dire nulla con la possibilità di farlo in auto.
La città è piccola, i parcheggi esistono a distanze ragionevoli, è possibile pensare ad un servizio di trasporto pubblico diverso o più intenso, come già sperimentato in passato, o a forme di biglietto calmierato per brevi soste nei parcheggi privati.
Ma questa è l’extrema ratio, perchè dovrebbe essere chiaro che la sfida del centro storico si gioca sulla parola vita, sulla possibilità che continui ad essere lo spazio migliore in cui perdere il proprio tempo, e non un luogo del commercio eat-and-run.
E comunque la città più visitata del mondo continua a essere Venezia.

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